La gemma editoriale di Natale dell’autore Daniele Sannipoli è stata accolta con favore dal pubblico. Il 24enne scrittore umbro ha dato alle stampe “Antigone. Una riscrittura”, pubblicato dalla Daimon Edizioni ed uscito ufficialmente il 21 dicembre 2020.


Il fascino e la modernità del personaggio di Sofocle recano in sé una carica di suggestione tale da spingere Sannipoli a farne una riscrittura, suddivisa in atti teatrali, che ripercorre la forza di questa tragica eroina, nel cui incestuoso concepimento risiede già un destino avverso, segnato.


«La rilettura contemporanea di un’opera classica non deve muoversi necessariamente su strade diverse dall’originale, senza la pretesa di darne la lettura autentica o la migliore interpretazione, ma anzi può riadattare il mito di cui la tragedia si alimenta per costruire una nuova dimensione
drammatica – illustra l’autore -. In questo senso misurare la distanza tra l’opera che vi apprestate a leggere e l’originale di Sofocle può essere un utile strumento per scorgere i segni del tempo trascorso. Volendo osservare dall’alto la produzione di Sofocle, l’“Edipo Re”, altra opera straordinariamente studiata, appare come la tragedia del singolo e della conoscenza, quella in cui la luce può diventare abbastanza atroce da condurre a ferali conseguenze; l’“Antigone” è invece la tragedia in cui il tormento è tutto nell’impossibilità di un individuo di obbedire a due leggi legittime e contrapposte, il dramma del singolo rispetto alla famiglia e rispetto allo Stato e in
questo senso è un’opera politica certo, ma una politica che scopre la propria ineludibile umanità.

L’autore


Daniele Sannipoli nasce a Gubbio il 20/11/1996. Dopo il diploma classico conseguito nel 2015, si iscrive all’Università degli studi di Padova, dove frequenta il sesto anno del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia. Appassionato di libri fin dalla lettura un po’ ingenua del “Nome della rosa”, forse l’incontro più formativo della sua vita, nutre una particolare passione per la letteratura russa, Simenon non Maigret, Camus, la tragedia greca e l’arte del Novecento, dalle tele silenziose di Rothko alle eleganti combustioni di Burri. Tra i poeti ammira Baudelaire, Hölderlin, Ungaretti, Montale e Lorca. Appassionato di filosofia, in tutto il suo multiforme sviluppo, continua a coltivare la memoria letteraria nei ritagli di tempo tra un esame e l’altro. La tenacia nello studio lo porta a ottenere il terzo posto nazionale alle Olimpiadi delle lingue classiche nel 2015 e nello stesso anno riceve il premio Alfiere del Lavoro, per meriti scolastici, dalle mani del Presidente della Repubblica. Contemporaneamente inizia a scrivere le sue prime poesie, per poi virare nettamente verso la narrativa, genere che ritiene a lui più congeniale. Dopo la pubblicazione di sue opere in diverse antologie e siti, esce nel 2019 il suo primo romanzo, “A tua immagine e dissomiglianza” (LunaNera). “Antigone. Una riscrittura” è la sua prima opera teatrale.

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