Descrizione
“Tempo che va, tempo che viene” è un testo pieno di speranze che come un balsamo curativo riapre lentamente lo sguardo di chi legge. Nelle descrizioni minuziose, ricche di particolari vividi e intensi, Gabriella Nardacci ci chiama a fare un viaggio molto simile a quello intrapreso da Proust nella sua celebre ricerca. L’autrice, infatti, ricostruisce armadi, ricette, credenze, piazze e vicoli, pranzi e processioni come se fosse in un set cinematografico in cui gli oggetti e i paesaggi sono protagonisti vivi e parlanti; sembra chiedere aiuto al vento, alle foglie, ai colori e ai profumi per ricostruire un tempo apparentemente perduto che si ritrova e si disvela piano attraverso il ricordo di una vita vissuta. Un memoir dal sapore autentico, che pacifica e intrattiene: non a caso fa parte della collana “Mnemosyne”.